Calendario eventi a cura di Paolo Pulina
“Il Vento Porta Richiami, storia di Gavino e di altri dispersi” - Circolo Culturale “Grazia Deledda” di Parma
A Parma, il Circolo Culturale “Grazia Deledda” e ANPI organizzano lo spettacolo “Il Vento Porta Richiami - storia di Gavino e di altri dispersi”, della Compagnia Teatrale “Theatre En Vol”, tratto da “Il Viaggio più lungo” di Gavina Cherchi.
Parma, Teatro al Parco, Parco ducale, 1
martedì 12 maggio 2015:
ore 11.00: spettacolo per le scuole superiori di Parma;
ore 21.00: spettacolo per la città.
Ingresso a offerta.
In occasione del 70° anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione il “Theatre en Vol” di Sassari presenta uno spettacolo teatrale che ripercorre la storia di Gavino Cherchi, partigiano combattente, ucciso assieme a Ines Bedeschi e Alceste Benoldi, alla vigilia della Liberazione. Lo spettacolo racconta una storia emblematica della Guerra di Liberazione, una storia strettamente legata ai temi della libertà di pensiero ed espressione, della solidarietà e della democrazia.
Gavino Cherchi era emigrato da Ittireddu, in Sardegna, a Parma dove insegnava al Liceo classico “Romagnosi”. A Parma aveva aderito, da subito, al movimento clandestino fino ad arrivare ad assumere delicati ed importanti incarichi dirigenziali. Gavino Cherchi, Ines Bedeschi e Alceste Benoldi furono arrestati e sottoposti, a lungo, a terribili torture. Nessuno di loro parlò, a nessuno di loro sfuggì un nome. I carnefici nazifascisti li trascinarono poi come ostaggi in una ritirata feroce e cruenta. Vennero fucilati sulle rive del Po, tra i paesi di Sacca e Casalmaggiore, e gettati nelle acque del grande fiume. Era il 28 marzo 1945. I loro corpi non sono mai stati ritrovati.
La storia di Gavino è paradigmatica: accomuna la recente storia italiana con quella argentina, cilena, quella della ex-Jugoslavia, del Medio Oriente, e di quella degli innumerevoli migranti dispersi in mare nel tentativo di giungere a una terra in cui sperano di trovare una vita più dignitosa. Questa storia lega dunque il passato al presente, poiché la memoria diviene viva conoscenza della storia del nostro paese, e presupposto per una vigile e responsabile costruzione del nostro futuro.
(dal comunicato del Circolo)