Calendario eventi a cura di Paolo Pulina
Padova, "Fiera delle Parole", programma di domenica 11 ottobre 2015 - Circolo Culturale Sardo "Eleonora d’Arborea" di Padova
Padova, "Fiera delle Parole", programma di domenica 11 ottobre 2015
A Padova, domenica 11 ottobre 2015, alle ore 11.00, presso il Centro Universitario Padovano, Edoardo Pittalis presenta il suo libro "Il sangue di tutti". Fisarmonica e voce: Gualtiero Bertelli e Paolo Favorido.
«La storia di due anni terribili, dell'inferno in quello che oggi chiamano Nordest: dal luglio 1943 all'estate 1945, quando la guerra, soprattutto da queste parti, fu anche guerra civile. In poche centinaia di chilometri si affrontarono nazisti, fascisti, partigiani della Resistenza, volontari della libertà, alleati, jugoslavi di Tito, ustascia, cosacchi, polacchi... Chi combatteva per consegnare l'Italia all'invasore e chi per liberarla. E per mesi i morti si accumularono sui morti, sino al tempo delle vendette. Qui niente è stato risparmiato: bombardamenti, combattimenti, rappresaglie, deportazioni, torture, delazioni, sterminio di ebrei, giustizia sommaria. Qui è stato aperto l'unico campo di concentramento con forno crematorio in Italia. Alla fine sono rimasti crateri e orfani, massacri di donne e bambini, sterminati nei loro villaggi per rappresaglia, corpi gettati nelle foibe per odio, trucidati per coprirsi la fuga, talvolta eliminati semplicemente per vendetta. Sessant'anni dopo è una storia ancora aperta e in alcuni casi ancora coperta dal silenzio.
Edoardo Pittalis, editorialista e vicedirettore del Gazzettino, dove lavora dal 1980 e per il quale è stato tra gli autori de La nostra storia (1987) e La nostra guerra (1990). Ha scritto L’ultima guerra (1990), Le Olimpiadi (1992), La nostra repubblica. 50 anni di storia visti dal Nordest (1996). Ha ideato e coordinato Cent’anni di Nordest (2000). Col libro Cossiga, scritto con Alberto Sensini (1987), ha vinto il Premio Parlamento. Per le Edizioni Biblioteca dell’Immagine ha pubblicato Dalle tre Venezie al Nordest. 1° vol. (1900-1950) (2002) e Dalle tre Venezie al Nordest. 2° vol. (1950-2003) (2003). Il suo ultimo libro è La guerra dei giovani. L’Italia al fronte (2006)». (dal comunicato stampa)
A Padova, domenica 11 ottobre 2015, alle ore 15.30, presso Palazzo della Ragione, Mario Tozzi presenta "Tecnobarocco: tecnologie inutili e altri disastri". Sassofono: Enzo Favata.
«La tecnologia del terzo millennio non aiuta gli uomini a migliorare la loro esistenza né a ridurre gli impatti sul pianeta. Non è semplice, né utile e nemmeno educativa. Essa, totalmente slegata dalla radice scientifica, è - invece - fine a se stessa, “barocca”, dannosa e insostenibile da un punto di vista ambientale. Viene spesso usata per rimediare ai danni perpetrati da una tecnologia precedente, incrementa i profitti basati sui bisogni indotti, accelera l'obsolescenza di oggetti e macchine, è costosa, fa perdere tempo. Attraverso molti esempi Mario Tozzi dimostra l'inutilità di bizzarri marchingegni che riteniamo indispensabili - e di cui potremmo fare a meno. D'altro canto, egli sottolinea l'utilità di quella tecnologia semplice che ha rappresentato un vero miglioramento nelle condizioni della vita degli uomini senza compromettere l'ecosistema Terra.
Enzo Favata, musicista apprezzato sulla scena del jazz internazionale come sassofonista, è anche compositore e autore di musiche originali per cinema, radio, teatro, documentaristica.
I suoi progetti, caratterizzati da un originale intreccio tra musiche popolari e avanguardia, sono stati ospitati in prestigiosi festival ed innumerevoli palcoscenici, in tutto il mondo. Favata ha suonato e registrato dischi con Dino Saluzzi, Enrico Rava, Miroslav Vitous, Lester Bowie, Art Ensemble of Chicago, Metropole Orkest, Dave Liebman, Guinga, Omar Sosa, Django Bates Tenores di Bitti Eivind Aarset , Jan Bang e tanti altri. Attualmente ha al suo attivo 16 dischi». (dal comunicato stampa)
A Padova, domenica 11 ottobre 2015, alle ore 17.00, presso il Circolo Culturale Eleonora D'Arborea, Via delle Piazze 20, Paola Soriga presenta il suo ultimo romanzo "La stagione che verrà" con Laura Fede.
«Io sono tutte le persone che ho conosciuto. Sono tutte le storie che ho ascoltato, le case e le città che ho abitato. Come Alghero, di luce e bastioni, che guardo dall'alto mentre sono in balcone a fumare, il rumore costante del mare».
«Al cuore del romanzo, le vicende di tre amici. Tutti, per motivi diversi, stanno tornando in Sardegna. Dora, Agata e Matteo hanno studiato fuori dall'isola, hanno viaggiato, lavorato o provato a lavorare. Hanno amato, sempre prossimi al fallimento e sempre pronti ad accogliere nuove speranze. Agata fa la pediatra a Pavia, Gianluca l'ha lasciata quando è rimasta incinta e lei ha deciso di far nascere il bambino a Cagliari, dove da qualche mese è andata a vivere anche Dora. Matteo insegna a Bologna, ma quando scopre di essere malato sceglie di andare a curarsi a Cagliari, e di abitare con Agata e Dora. Dora ha cambiato molte città e molte case, e se le porta dentro. Dora è la voce di tutte le voci, il crocevia di queste vite che conoscono un'unica vera avventura, quella di vivere, e dove poche cose contano piú della fisicità del corpo, il proprio e quello degli altri. Dora sente risuonare a ogni passo tutte le canzoni che ha cantato, le parole che ha letto o ascoltato, gli insuccessi condivisi, la libertà inseguita e il futuro che, nonostante la stagione che verrà, si può ancora inventare. Paola Soriga racconta le speranze e il disincanto di una generazione il cui futuro è stato rinchiuso nel puro privato, sfarinato in un rivolo di progetti che abitano spesso lo spazio di un mattino. E in questa luce di un presente assoluto, Soriga va a cercare la forza quasi biologica di un gruppo di coetanei, cosí attaccati alla voglia di vivere da riuscire a fare grande, insostituibile, ogni singolo momento che accade». (dalla scheda editoriale)
Paola Soriga è nata a Uta, in provincia di Cagliari, nel 1979. Ha studiato letteratura a Pavia, Barcellona e Roma, dove adesso vive e lavora. Dopo l'esordio di Dove finisce Roma (Einaudi Stile Libero 2012), tradotto in diverse lingue, ha partecipato all'antologia benefica Sei per la Sardegna (Einaudi 2014, con Francesco Abate, Alessandro De Roma, Marcello Fois, Salvatore Mannuzzu e Michela Murgia). Il suo ultimo romanzo è La stagione che verrà (Einaudi Stile Libero 2015).
A Padova, domenica 11 ottobre 2015, alle ore 18.30, presso Centro Universitario Padovano, Recital di Carlo Doneddu ispirato a "Un anno sull'altipiano" di Emilio Lussu, con Steven Forti e Sergio Staino.
«Il chitarrista, compositore e cantautore sardo nel 2006 ha proposto una rilettura del romanzo “Un anno sull’altipiano” scritto da Lussu in Francia nel 1936-1937, quando, membro di Giustizia e Libertà, lottava con i fratelli Rosselli e molti altri esiliati italiani contro il regime fascista. Da questo lavoro è nato il disco: “Un anno sull’altipiano. Opera da due soldi” registrato con i Figli di Iubal e messo in scena come spettacolo teatrale negli anni successivi. Recentemente Doneddu, in occasione del centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, ha realizzato, con lo storico Steven Forti, il recital “Un anno sull'altipiano”, uno spettacolo di circa 50 minuti dove le canzoni di Carlo Doneddu sono accompagnate dalla voce narrante di Steven Forti, che contestualizza gli avvenimenti e ripercorre la complessità delle vicende individuali all’interno della storia della prima metà del Novecento.
Carlo Doneddu è un chitarrista, compositore e cantautore sardo. Diplomato in chitarra classica nel 2002 al conservatorio di Sassari sotto la guida del maestro Amando Marrosu si perfeziona in seguito presso l’Escuela Luthier di Barcellona, con Fernando Rodriguez, dove prende il titolo di postgrado come concertista. Attivo musicalmente fin da giovanissima età fonda nel 2002 il gruppo dei Figli di Iubal con cui pubblica due dischi. Il primo omonimo, nel 2003, edito dalla Sciopero Records degli YoYo Mundi e distribuito in Italia da Sony Music, e il secondo nel 2006 ,“Un anno sull’altipiano”, che diventerà in seguito uno spettacolo teatrale e musicale. Nel corso degli ultimi anni collabora con gruppi di varie estrazioni musicali, dal jazz alla canzone d’autore, dalla musica classica alla musica popolare. Nel 2009 presenta lo spettacolo “La Buona Novella di Fabrizio de Andrè” con la cantante Antonella Ruggiero, L’ensemble Laborintus e il coro della polifonica Santa Cecilia, esperienza che prosegue tutt’ora come unico cantante del progetto. Fra i progetti attivi “L’omaggio a Mercedes Sosa” in duo con il percussionista Andrea Lubino, La “Carraioru Social Band” progetto di world music prodotto dal festival Abbabula e il duo con la cantante Vanessa Bissiri del gruppo Spagnolo dei Dinatatak. Ha inoltre composto colonne sonore per documentari, cortometraggi e lungometraggi fra cui i due film del regista Bonifacio Angius “Sa Gràscia” presente ai festival internazionali di San Paolo del Brasile e Internationales Film Festival Mannheim-Heidelberg in Germania e del film “Perfidia”, in concorso per il Pardo d'oro al festival internazionale del cinema di Locarno nel 2014. In questo anno anche la presentazione della sua opera prima come cantautore “Le Canzoni dell’estate, progetto finanziato tramite crowfunding attraverso la piattaforma Music Raiser». (dal comunicato stampa)