Calendario eventi a cura di Paolo Pulina
Proiezione di “Tajabone” e di “Ballo a tre passi” di Salvatore Mereu – segnalazione FASICINEMA per Padova
Proiezione di “Tajabone” e di “Ballo a tre passi” di Salvatore Mereu – segnalazione FASICINEMA per Padova
Rassegna “Detour. Festival del Cinema di Viaggio”
Padova, c/o Cinema PORTOastra
17 ottobre 2015, ore 14.30 (durata 67')
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il film “Tajabone”
Nelle scuole medie di via Schiavazzi e di via Meilogu, alla periferia di Cagliari, l’amore vale più della grammatica. Brendon ama Munira ma lei ha troppa paura che suo padre lo venga a sapere. Anche Noemi vorrebbe Nicola. Per farsi accettare deve però nascondere il suo corpo ingombrante. E se Andrea e Michelle litigano ogni giorno per Antonio, Alberto e Jonathan devono dividersi per sempre quando nelle loro vite arriva Vanessa. Per Kadim non c’è tempo per tutto questo: deve trovare un lavoro per continuare a vivere in città e proseguire la scuola. Questo film è una piccola cronistoria di un anno di vita passato con loro ed è andato compilandosi come un diario segreto registrando le loro aspettative, i loro desideri, nello stesso modo fugace e libero con cui con i pennarelli dichiarano i loro amori ai muri della scuola e ai pali della luce.
Nello scorso autunno ho iniziato per la prima volta a insegnare in due scuole della periferia di Cagliari nei quartieri popolari di San Michele e di Sant’Elia. A spingermi fin lì, dato che Cagliari non è la mia città, è stato il cinema. Avevo da poco ultimato una sceneggiatura tratta dal racconto di Sergio Atzeni “Bellas Mariposas” e cominciavo a pormi il problema di come e dove ambientarla. Mi sono presentato in classe pensando soprattutto a svolgere al meglio le lezioni, anche se in cuor mio ero lì per cercare i ragazzi del racconto. Ho sperato a lungo di trovare tra i banchi Cate, una possibile Luna, Tonio, Fisino, o Samantha, insomma tutta la parte giovane di quella storia. Poi, piano piano, ogni giorno sempre di più, mi sono dimenticato di loro e ho cominciato ad appassionarmi ad Angelica, a Sara, a Jessica, ad Abdullah, a Munira, a Brendon, a Tamara, a Noemi, a Oscar, i miei allievi, la cui attitudine e il cui vissuto non è certo meno interessante di quello dei loro cugini letterari. Il cammino non è stato facile, anche perché c’era da vincere la naturale diffidenza dei ragazzi. Soprattutto non è stato facile convincerli a far correre dentro i loro racconti qualcosa del loro vissuto quando è arrivata l’ora di imparare a dare forma a una storia perché dietro all’apparente agio e al candore di quell’età qualcuno cela già dentro di sé ferite difficili da rimarginare. Quando però questo processo si è innescato, e la sfida è stata raccolta, a me non è restato che cercare di facilitare al meglio questo passaggio. E se in origine vi erano tanti piccoli racconti, ognuno per ogni allievo del corso, di mio c’è stata l’incapacità di sceglierli (dato che per ragioni d’ufficio se ne potevano realizzare soltanto un paio) e la voglia matta di adottarli tutti, ragazzi e racconti, contro ogni evidenza, contro ogni limite di budget. Così è nato questo film. (Salvatore Mereu)
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti disponibili.
Rassegna “Detour. Festival del Cinema di Viaggio”
Padova, c/o Cinema PORTOastra
17 ottobre 2015, ore 17.45 (durata 107')
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il film “Ballo a tre passi”
Il piccolo Andrea è alle prese con un topo, che casualmente si è piazzato davanti al nascondiglio del suo costume da bagno. Grazie all’aiuto provvidenziale di un secchio Andrea può raggiungere gli amici e correre a vedere finalmente il mare per la prima volta. Lungo la strada che li porta alla spiaggia, i bambini incontrano Michele che col suo gregge comincia a transumare verso la montagna alla ricerca di nuovi pascoli. Per tutta l’estate Michele lavora per riparare una baracca. Quando scende a valle, conosce Solveig, una giovane francese con cui assapora l’amore. È arrivato l’autunno e a casa di Ziu Predu, che con Michele divide l’ovile in montagna, fervono i preparativi per il matrimonio di Simona, sua nipote. Per l’occasione tornerà anche Francesca, sua figlia, da tempo monaca presso un convento. Anche Giorgio ha potuto partecipare alla festa. Una foto di quella giornata, che lo ritrae insieme a Francesca e a Ziu Predu, è arrivata improvvisamente e gli tiene compagnia tutto il giorno in attesa dell’incontro con Palla. Quello è il giorno del suo vitalizio e quello è il giorno di Palla.
Vi può essere argomento migliore per descrivere la natura e le ambizioni di un film più dell’urgenza di farlo? Confidando proprio in quest’istinto che ci si augura scaturisca sempre da una tensione autentica mi sono progressivamente convinto che per “Ballo a tre passi” non dovesse esserci altra preoccupazione e altra ambizione se non quella di provare a restituire sullo schermo un pezzo di vita vera così come l’avevo vista o vissuta. Ho provato a cumulare questo insieme di emozioni e di suggestioni in una struttura narrativa di tipo “corale”, che non ha evidenti rapporti di causa ed effetto, se non nella contiguità fisica tra alcuni protagonisti, seguendo attraverso il corso di quattro stagioni, che volutamente coincidono con l’età anagrafica dei personaggi, le “giornate particolari” di Andrea, Peppeddu, Istene, Macangiu, Michele, Francesca e Giorgio, i cui destini oltre che intersecarsi paiono accomunati da una medesima fatale e ineluttabile condizione di isolamento.
(Salvatore Mereu)
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti disponibili.